Noi italiani abbiamo a disposizione un tesoretto ma a dir la verità lo conosciamo poco….
Si tratta degli incentivi previsti dal cosiddetto CONTO TERMICO 2.0, messo a disposizione dal decreto del 16 febbraio 2016, per promuovere il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici: una serie di proposte che prevede tra l’altro la possibilità di finanziare la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con pompe di calore o con generatori di calore alimentati da biomasse, l’installazione di collettori solari termici, la sostituzione degli scaldacqua elettrici con quelli a “pompa di calore”, il finanziamento di diagnosi energetica.
In cosa consiste
Il “Conto Energia Termico” prevede un contributo in denaro per una serie di interventi atti a migliorare il rendimento energetico degli edifici : non si tratta di una detrazione fiscale ma di un incentivo erogato direttamente dal GSE al richiedente in due anni (per stufe, termocamini, o caldaie fino a 35 kW) o in cinque anni (per caldaie sopra i 35 kW).
Il Conto Termico 2.0, in vigore dal 31 Maggio 2016 , potenzia e semplifica il meccanismo di sostegno introducendo alcune variazioni significative quali:
- La procedura di accesso diretto
- L’innalzamento del limite per l’erogazione dell’incentivo in un’unica rata (dai precedenti € 600 agli attuali € 5000)
- La riduzione dei tempi di pagamento che, nel nuovo meccanismo, passano da 6 a 2 mesi
Il principio virtuoso del legislatore è semplice: incentivare la sostituzione di apparecchi obsoleti, cioè con bassi rendimenti ed alti emissioni, premiando chi installa apparecchi di ultima generazione che garantiscono invece basse emissioni in atmosfera ed alti rendimenti energetici. In altre parole lo Stato sostiene i cittadini che, in specifiche situazioni e con l’acquisto di prodotti con determinate caratteristiche, aiutano l’ambiente e favoriscono nel contempo anche la diminuzione del consumo energetico globale.
Al Conto Termico sono ammessi :
- le amministrazioni pubbliche
- I soggetti privati ovvero persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario, per i quali sono destinati incentivi solo per gli interventi di piccole dimensioni relativi a impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza;
Tipologia di interventi incentivabili
Esistono sostanzialmente due tipologie di interventi incentivati, ovvero quelli solamente riservati ai soggetti pubblici e quelli riservati sia ai soggetti pubblici che a quelli privati.
Tralasciando gli incentivi previsti esclusivamente per le pubbliche amministrazione, descriviamo quelli previsti sia per i soggetti privati che per le amministrazioni:
- Sostituzione impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale, anche combinati per la produzione di acqua calda sanitaria dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica.
- Sostituzione impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali esistenti, con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentati da biomassa.
- Installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell’impianto di climatizzazione invernale.
- Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.
- Sostituzione impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi a pompa di calore.
Gli interventi citati dovranno essere realizzati con dispositivi di nuova costruzione e con requisiti tecnico prestazionali ben definiti dalla normativa.
Procedura di accesso agli incentivi
Il soggetto che ha effettuato gli interventi di cui sopra deve presentare, entro 60 giorni dal termine dei lavori, una “richiesta” al G.S.E. (Gestore Servizi energetici), ente statale alle dipendenze del ministero dello sviluppo Economico tramite portale telematico, ove saranno anche elencati i prodotti idonei alla richiesta dell’incentivo stesso al fine di semplificare ulteriormente l’iter della richiesta di incentivo, oltre ad avere la certezza dell’accettazione della domanda.
Ammontare e durata dell’incentivo
La metodologia per il calcolo degli incentivi è descritta in maniera approfondita nell’Allegato II del DM 16 Febbraio 2016.
L’incentivo può arrivare a coprire:
- fino al 65% della spesa sostenuta per gli “Edifici a energia quasi zero” (nZEB);
- fino al 40% per gli interventi di isolamento di muri e coperture, per la sostituzione di chiusure finestrate, per l’installazione di schermature solari, l’illuminazione di interni, le tecnologie di building automation, le caldaie a condensazione;
- fino al 50% per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F e fino al 55% nel caso di isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico, ecc.);
- anche fino al 65% per pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici;
- il 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le PA (e le ESCO che operano per loro conto) e il 50% per i soggetti privati, con le cooperative di abitanti e le cooperative sociali.
A “ingolosire” i cittadini interessati a investire, la possibilità di accedere, tramite il Gse (Gestore servizi energetici) a contributi diretti: con quelli al di sotto dei 5mila euro, la somma viene erogata entro due mesi in unica soluzione.
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